Guardate questa foto. Questo ulivo ha deciso di nascere nel posto meno facile, dentro una pietra. All’inizio si sarà sentito protetto, la pioggia avrà lasciato nell’incavo una frescura utile durante i siccitosi mesi estivi, ma poi, col tempo questo nido si è rivelato una trappola, la gabbia di pietra gli impedisce di svilupparsi. Ma mi sbagliavo. Guardando da vicino, nella seconda foto si può vedere che la pietra ha una fenditura, si sta spaccando. La forza della pianta, la sua paziente resistenza ha fatto sì che le mura della gabbia venissero abbattute. Penso che, una volta caduto quel frammento di pietra, mi sono accertato e toccandolo lo sento traballare, la pianta non farà che espandersi ancora di più facendo crollare il resto delle pietre.
Parto allora da questo per immaginare degli auguri per tutti noi che non siano la solita tiritera dell’anno nuovo che arriva. Tra l’altro l’aggettivo “nuovo” andrebbe dimenticato fino a che non sarà possibile davvero riappropriarsene, perché ormai è un’abusata modalità con cui viene presentata qualsiasi merce, comprese le frasi fatte della politica. Il nuovo anno non sarà affatto nuovo, come non lo sono mai stati neppure gli altri, la vita non va avanti per continue sorprendenti novità ma, l’ulivo insegna, per testarda forza resistente, l’anno cambia vestito solo se sapremo cambiarglielo noi.
Quello che l’ulivo ha messo in atto non è una resilienza, altro termine abusato, per dire che basta essere pazienti, aspettare che tutto passi e prima o poi si tornerà alla strombazzata normalità. Anche questo non accadrà, occorrerà inventarsi un’altra normalità, premunirsi per una duratura resistenza, resistere, con pazienza certo, ma resistere per cercare un cambiamento, e per ottenerlo, abbattendo le gabbie che ci circondano, ognuno ha le sue, e spesso sono gabbie costruite da noi stessi.
Allora l’augurio è darsi da fare per individuarle e cominciare con l’anno che arriva a forzare la speranza verso una mutazione, di noi, del mondo, degli altri intorno a noi. Auguro a tutti noi di dedicarsi a irrobustire, nutrire e far crescere il sistema immunitario di una speranza resistente. Anche una prigione di pietre può essere abbattuta.