con Marco Baliani
di Marco Baliani e Mario Bianchi
produzione Trickster Teatro Bricconidivini
Lo spettacolo è stato anche trasmesso in diretta radiofonica su Radio3 Suite il 14 maggio 1999
(Ph. Ilaria Scarpa_Luca Telleschi)
Frollo è il nome del protagonista della storia: un bambino impastato di pan pepato che un giorno si trova a percorrere un’avventura più grande di lui. Il terribile vorace figlio del Re sta mangiando a pezzetti tutto il paese. Lo si potrà fermare solo andando alla ricerca di una sostanza magica che può placare la sua fame. Frollo parte e le avventure cominciano.
La storia, oltre che attraversare i luoghi mitici della antropofagia fiabesca, quelle esperienze che hanno a che fare col cibo, col magiare ed essere mangiati, con la fame e con l’insaziabilità, è anche una metafora della nostra società dei consumi pronta a divorare ogni cosa. Naturalmente c’è anche un po’ di Pinocchio in questo Frollo che alla fine si sbriciola per rinascere bambino, e c’è anche un po’ di tutti noi nel bambino che si incammina per la sua strada, andando dritto, girando a destra, girando a sinistra, rivolgendosi chissà dove…
APPUNTI DI PERCORSO
Sento che ogni raccontatore di storie è un “protrattore di infanzia”, con occhi bambini dentro un corpo adulto. Da qualche anno ho la sensazione paurosa che il mondo tutto intorno vada appiattendosi e che a contare resti solo una realtà uniformata, totalizzante, sempre visibile e nominabile. Che il teatro non sia un posto dove sperimentare il luogo dell’altrove, luogo instabile, non assoggettabile alle regole del mondo reale e dove anime molto potenti hanno il diritto di muoversi e agire senza gabbie e senza censure. Così ho iniziato a raccontare storie come necessario tentativo di “protrazione infantile” e come “antidoto all’alito della morte”. Si racconta perché le cose continuino ad essere, nella loro unicità, nuove ad ogni sguardo.
Frollo è nato in una sera di novembre. Ero con Mario Bianchi e ci siamo messi per gioco ad inventare una storia. Ha cominciato lui con la scrittura, e ho concluso io con il racconto orale. Nella mia ricerca di una drammaturgia del racconto, ogni tanto sento il bisogno di tornare alle radici estreme dell’accadimento teatrale, la pura narrazione, per ritrovare un piacere infantile, ludico, che mi permetta di volare narrando.
Marco Baliani