“Ogni volta che si racconta si fa rivivere un’antica esperienza. Ogni volta ci ritroviamo ad abitare nel fondo oscuro delle caverne delle origini, quando qualcuno cominciò a danzare una storia davanti al fuoco, aggiungendoci ritmi e suoni che uscivano dalla bocca e si facevano parola. Ogni volta che si racconta una storia, si ritorna dentro quella spelonca, aggrappati, tutti insieme, a quella voce che ci riempie di uno stupore conosciuto, quello del ritrovamento.
Le storie che hanno abitato la mia esistenza hanno sempre preso scorciatoie imprevedibili, a volte mi sono sfuggite, a volte si sono slabbrate, spesso le ho inseguite, proprio come la mia voce che mentre le raccontava, subito si perdeva nell’aria.
È proprio questa sottile mutevolezza di una voce che racconta il cuore intorno cui ruota questa raccolta di “pensieri affabulanti”.
Attraverso un dipanarsi di letture tratte dal libro, di narrazioni, ricordi, riflessioni , vorrei offrire agli ascoltatori una mappa di esperienze fondate sull’oralità, su quella particolare forma di comunicazione che è la voce del narratore.
Marco Baliani